mercoledì 5 giugno 2013

Fame e sacrificio. Una grande vittoria di marca All Blacks

Sun Tzu nel suo capolavoro "L'arte della guerra" fissa alcuni elementi che un condottiero deve conoscere per portare i suoi alla vittoria. O alla disfatta. Nel lungo elenco ne balza agli occhi uno, che più degli altri può determinare le sorti della battaglia: la via di fuga.
Quando in un combattimento l'avversario non ha vie di fuga, non ha alternative alla morte, lotterà per la vita. Quel nemico sarà più temibile di un esercito ben schierato e più numeroso.
Gli All Blacks erano a un bivio. Vittoria o vertigine. Una formazione orfana di due pilastri (Tiscia e De Biase) e la galoppata delle dirette inseguitrici (Piadineria e Sgamoni) non ponevano molte scelte ai nerofoggiani. Il baratro era dietro l'angolo. Ma la paura e la consapevolezza delle proprie capacità hanno reso il match con la Matrix - splendida formazione con un gioco a tratti pregevole - un incontro da dentro o fuori. Su un campo reso scivoloso dalla pioggia, dodici atleti in campo hanno probabilmente dato vita ad una delle più belle partite fin qui viste nel torneo, sicuramente alla più bella disputata dagli All Blacks.
Parate determinanti del buon Fabio, che ha dovuto concedersi degli extra sui tiri insidiosi a filo d'erba; fisico e tempismo del generale Chieffo, che ha interpretato al meglio il ruolo di De Biase; sulle fasce Traversi e Lo Muzio, tutta tecnica e qualità, hanno fatto salire la squadra e coperto al meglio delle loro possibilità le incursioni dei Velociraptor avversari; sul fronte avanzato Lupo e Cicilano hanno lavorato da mediani puri - tanto cari a Ligabue - alternando un lavoro sporco di interdizione a qualche pregevole assist per il bomber D'Emilio, che con 4 reti regala una vittoria voluta e meritata.
Tutti gli elementi portano a pensare che la strada per il passaggio del turno sia in discesa. Tutt'altro. La Piadineria è a sole 3 lunghezze dagli All Blacks, e se dovessero vincere andrebbero a pari punti con i neozelandesi ma la vittoria nello scontro diretto li favorirebbe.
Sun Tzu - amante della sintesi - nel suo trattato lo ha omesso, lasciandolo alla deduzione. Ma io lo evidenzierò, a nostra futura memoria. Siamo stati messi nell'angolo e abbiamo lottato con tutte le forze, vincendo; i nostri avversari faranno lo stesso. Se vogliamo passare il turno, dobbiamo proseguire su questa strada. Fame e sacrificio. Intanto godiamoci la vittoria.

Il presidente
M.C.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

sublime cronaca, godo. complimenti al cronista ... un cicilano super in campo che ha voluto giocare ogni singolo minuto con una caparbietà unica.
L'infortunio tutto sommato non grave lo terrà fuori dal campo per 15 gg ... giusto il tempo per rientrare per la FINALE :-) ci piace prenderla allegra. una vittoria da grande gruppo.

t.

Anonimo ha detto...

Voglio iniziare salutando IRAMAN il cugino di IRONMAN. :-) Ogni riferimento è puramente casuale..
Probabilmente rivedremo il nostro numero 8 soltanto in inverno con la casacca dei Neri,ma sarà al nostro fianco ad incitarci e guidarci dalla panchina.Grande Maurizio!

Torniamo a noi.
Non abbiamo fatto ancora niente,le nostre prestazioni salgono di livello, ma ancora non basta,siamo cresciuti molto è vero,e questo ci deve rendere fieri,ma credo che abbiamo ancora ampi margini di miglioramento.
Ho già sottolineato l'assenza di Corrado ed Antonello,e lo rifaccio per farvi notare che contiamo tutti allo stesso modo quando remiamo nella stessa direzione!
Abbiamo iniziato quest'avventura chiedendoci se saremmo stati all'altezza.. Beh!Ora non perdiamo quota!Ci vuole testa e cuore!

g.t.

ALI ha detto...

I miei complimenti a 360° per la compagine di "nero vestita"!
Avete dimostrato di saper soffrire e ripartire alla grande.

ALI ha detto...

Ps: inbocca al lupo per Maurizio, lo vogliamo in campo al più presto!

Anonimo ha detto...

Il nostro Presidente è un concentrato di poesia, generosità e sacrificio.
Corre, morde, recupera, propone.
Con il cuore. Con i polmoni. Con i muscoli. Con la testa.
Poi racconta.
Le nostre corse. I nostri morsi. I nostri recuperi.
Con la leggerezza divertita di un menestrello in frac e scarpette chiodate.
Qualcuno lo chiama Achille.
Perché la sua ira divampa improvvisa.
Ma è un fuoco a difesa di ciò che ha più a cuore.
I suoi compagni.
Quegli stessi compagni che ora gli chiedono di stringere i denti.
Di trasmettere energia e infondere coraggio.
Di là da quella sottile linea bianca che segna la fine del campo.
Là dove una squadra nasce.
Là dove inizia a vincere.
Nella testa. Prima che nelle gambe.
Nella forza di un abbraccio.
Con te, Presidente.
Per noi, All Blacks.

A.L.

Anonimo ha detto...

Il nostro Presidente è un concentrato di poesia, generosità e sacrificio.
Corre, morde, recupera, propone.
Con il cuore. Con i polmoni. Con i muscoli. Con la testa.
Poi racconta.
Le nostre corse. I nostri morsi. I nostri recuperi.
Con la leggerezza divertita di un menestrello in frac e scarpette chiodate.
Qualcuno lo chiama Achille.
Perché la sua ira divampa improvvisa.
Ma è un fuoco a difesa di ciò che ha più a cuore.
I suoi compagni.
Quegli stessi compagni che ora gli chiedono di stringere i denti.
Di trasmettere energia e infondere coraggio.
Di là da quella sottile linea bianca che segna la fine del campo.
Là dove una squadra nasce.
Là dove inizia a vincere.
Nella testa. Prima che nelle gambe.
Nella forza di un abbraccio.
Con te, Presidente.
Per noi, All Blacks.

A.L.

Anonimo ha detto...

grande!!! è verissimo, stare fuori dal campo è dura per tutti ... ma se si trovano le giuste motivazioni anche la panchina può regalare emozioni grandi ... a me è capitato la scorsa gara. certo serve trovare un feeling con chi è in campo ... e di certo non manca ;-)


un presidente c'è solo un presidente !!!
t.

Anonimo ha detto...

e cmq nel chi sale e chi scende, giornata impossibile per trovarne uno in particolare ... posso condividere il chi sale di Alessandro alla pari con Donato, non dimentichiamo che due sole reti subite(e che reti poi) sono un dato significativo tanto quanto le 4 reti messe a segno dal nostro grande bomber. vabbè ci stà alla fine, un nome bisognava dare.

ma tra i chi scende Cicilano, no. Tutti in saltita i giocatori all black, non hanno presentato nessuno tra i negativi, diciamo che probabilmente tra i migliori dando un'ordine avrei visto mario in lieve discesa ... calcolando e conoscendo le sue potenzialità ... non ha finalizzato assist e tiri come sa fare ... ma proprio che ci dobbiamo inventare un chi scende, perchè ripeto tutti postivi.

t.