mercoledì 12 giugno 2013

E quindi uscimmo a riveder le stelle...

Scomodare il sommo poeta per definire la vittoria di lunedì contro la Piadineria per 4-3, potrebbe sembrare profano, agli occhi dei più. Ma chi meglio di Dante sa condensare le emozioni in versi. Quelle emozioni che gli All Blacks hanno regalato ai loro supporters disputando, fin qui, una stagione di alti e bassi, epiche vette e cadute improvvise, fraseggi di bel gioco e amnesie imbarazzanti. L'accesso alle semifinali fino a solo due settimane fa era ad una distanza siderale, ora ad un tiro di schioppo.
Questo post - in caso di sconfitta - sarebbe stato "Una stagione all'Inferno", permutando il titolo del poema di Artur Rimbaud. Ma l'orgoglio e l'audacia che hanno contraddistinto il calcio fin qui espresso dai Traversi, Tiscia, Lupo, Lo Muzio e via discorrendo, hanno irrorato in profondità il match, dando quindi un senso alla stagione.
La cronaca della partita ci restituisce in chiaroscuro la squadra di capitan Traversi, colpita dalla sindrome da vittoria acquisita, che tante vittime illustri ha mietuto nel corso degli anni. Imbambolati dopo un secco 2-0 ad opera di una Piadineria in grande spolvero, i nerofoggiani stentavano a riorganizzare le idee. Complice la sfortuna (palo e traversa) e la poca lucidità sotto porta, il match sembrava inesorabilmente votato alla disfatta. E addio sogni di gloria. Ma i grandi collettivi emergono nei momenti di crisi, e gli All Blacks hanno saputo debellare il loro male ancestrale, ritrovando la giusta rabbia agonistica per reagire e recuperare lo svantaggio. Le reti di Tiscia, D'Emilio e Lo Muzio hanno messo in cassaforte il risultato di una partita vibrante e incerta fino alla fine. Ma il successo della squadra, al di là dei gol spesso determinanti, è frutto dell'ottima fase difensiva, come sottolineato anche da autorevoli osservatori esterni.
Ora aspettiamo il Titograd, squadra storica e dai meccanismi consolidati, per uno spareggio che già si preannuncia intenso e ricco di emozioni. I neozelandesi hanno una settimana per preparare mentalmente il match, magari sfatando il tabù dello svantaggio iniziale. Ma ora è presto per il calcio giocato; è il tempo dei festeggiamenti. Il primo obiettivo è stato raggiunto. Bravi ragazzi!

Il presidente
M.C.